Restano ancora troppe incertezze nella ricostruzione che gli inquirenti stanno provando a delineare sull’incidente stradale che ha portato alla morte di Xhemal Viesmali (James). La Peugeot grigia guidata da Claudia Sasso, all’altezza della curva di via vicinale Fasolara sulla Sopraelevata, ha tirato dritto, invadendo prima l’altra corsia e poi finendo per investire il giovane 16enne albanese schiacciandolo sul muretto che affiancava. Nessun segno di frenata, nessuna manovra per evitarlo. Gli occhi di Claudia Sasso – già coinvolta in un incidente mortale diversi anni fa – erano chiusi oppure guardavano altrove. Ed è proprio su questo che ci sono ancora troppi dubbi, ovvero sulla causa che ha portato la donna ischitana a compiere una manovra così fuori dal normale. Due le ipotesi: un colpo di sonno o una distrazione provocata dall’uso del cellulare. Il colpo di sonno è la prima voce che è rimbalzata sul luogo dell’incidente, ma ci sono troppe cose che non tornano: erano le 17.40, difficile avere un colpo di sonno, salvo situazioni particolari, come ad esempio gli effetti collaterali di medicinali. Si è detto sin da subito che la donna assuma psicofarmaci, questo è ciò che hanno fatto sapere gli inquirenti, ma non ci sarebbero conferme dal punto di vista medico. La certezza è che i test su alcool e droga sono risultati negativi. Attenzione, però al cellulare. E’ ormai consuetudine da parte delle Forze dell’Ordine controllare i cellulari sul luogo dell’incidente. Dal controllo fatto sul posto, sarebbero state trovate cancellate tutte le telefonate. Un dettaglio non di poco conto che ha insospettito la Polizia, ed è per questo che il cellulare è stato messo sotto sequestro. Saranno controllati i tabulati telefonici ed eventuali messaggi whatsapp, sarà più difficile invece stabilire se la donna era collegata su profili social o magari stava cercando il cellulare. La certezza è che rispetto a ieri, gli inquirenti sono più convinti della pista cellulare, rispetto a quella del colpo di sonno, anche perchè la donna non fa lavori notturni. Ad ogni modo sono scattati i domiciliari per la Sasso, che è comunque ancora in ospedale in uno stato di forte depressione. Gli atti sono stati consegnati stamane in Procura e dunque il PM ora dovrà decidere il da farsi. Probabile che richieda altre verifiche e soprattutto sarà importante anche l’interrogatorio della donna; al momento non è ancora possibile farlo viste le sue condizioni. Insomma, le indagini devono spiegare ancora tanto ed è per questo che ci sentiamo di dire che certi commenti e soprattutto certe sentenze debbano essere evitate, almeno in questo momento, almeno fino a che non sarà chiaro cosa sia realmente successo. Un colpo di sonno, una distrazione fatale, potrebbe capitare a tutti, anche in condizioni di lucidità, diverso se venisse provato, ad esempio, l’utilizzo del cellulare. Resta sicuramente il fatto che un giovane è stato ucciso e sull’accusa di omicidio stradale aggravato non ci sono dubbi. Bisogna però andarci cauti su tutto il resto, dai psicofarmaci alla recidiva (che in questo caso non avrà alcuna valenza sull’accusa, visto che la legge italiana in tal senso non prevede inasprimenti della pena). E comunque c’è il dolore di una donna che sta facendo i conti con una coscienza già macchiata dalla morte di un uomo e ora anche di un giovane. E’ giusto che gli inquirenti facciano il loro lavoro e la Giustizia faccia poi il suo corso. Nulla comunque potrà riportare in vita James, così come è imparagonabile il dolore che stanno provando i suoi familiari. Ma sui social se ne sono lette di tutti i colori e forse dobbiamo fermarci un po’ tutti.