COMUNICATO STAMPA
CIRO CANNELORA, UN GIOVANE E VALOROSO NUMERO UNO PER IL REAL FORIO 2014.
Nella giornata odierna, il club biancoverde si è assicurato il diritto alle prestazioni sportive di Ciro Cannelora. Ciro è un giovane portiere (classe 2004) che, a dispetto dell’età, mostra già un notevole carisma: sul rettangolo verde, infatti, ama guidare, proprio come i portieri più esperti, il reparto difensivo. Tra i pali la sua caratteristica principale è l’agilità.
Nato negli ultimi giorni del 2004 (18 dicembre) a Castellamare di Stabia, Ciro inizia un po’ come tanti bambini: muove i primi passi nel mondo del calcio in una scuola calcio. A notare le sue qualità è il Sant’Agnello (Eccellenza campana) che, nella stagione 2020-2021, gli affida il delicato ruolo di numero uno. Nel mini torneo post seconda pandemia Covid, Cannelora totalizza ben otto presenze confermandosi numero uno giovane ma affidabile. Nella stagione successiva, il neo portiere biancoverde si sdoppia, sempre nel Sant’Agnello, tra prima squadra e Juniores, formazione di cui è titolare inamovibile. Anche grazie alle sue prodezze il Sant’Agnello si aggiudica il titolo di campione regionale.
Cannelora. Il gran caldo dell’isola non lo spaventa, anche perché il feeling con il mondo biancoverde è immediato. Ciro Cannelora si presenta così ai suoi nuovi tifosi: “Il primo impatto è stato davvero ottimo. Ho notato una società organizzata e ambiziosa e poi il mister mi è sembrato subito competente ma anche simpatico. Ho voglia di dare tutto, di impegnarmi senza riserve per il Real Forio. Spero di fare bene per la squadra e di rispondere presente quando sarò chiamato in causa”.
CIRO SOLIMENO SI È UFFICIALMENTE LEGATO AL REAL FORIO 2014.
Nato a Pompei il 20.03.2002, Ciro è un attaccante dal grande fisico (1 metro e 88 per 84 chili) e che ricopre il ruolo di prima punta. E’ dominante nel gioco aereo, Solimeno ama mettersi al servizio dei compagni, favorendone gli inserimenti.
Breve ma già di gran prestigio il suo cammino nel mondo del calcio. Ciro cresce in un settore giovanile di grande prestigio quale quello della Juve Stabia. Con le Vespe gioca il campionato Under 17 e, successivamente, quello Beretti e, grazie alle sue qualità, viene impiegato nonostante sia più giovane dei compagni e degli avversari. Con il Sorrento vive l’esperienza importante della Juniores Nazionale, l’ultima nel mondo del calcio giovanile, prima di entrare, a tutti gli effetti, nel mondo dei grandi. Nelle ultime due stagioni si lega al Sant’Agnello (Eccellenza campana) che punta forte sulle sue qualità. Nel corso del primo anno, Ciro realizza otto presenze nel mini campionato post seconda pandemia Covid (stagione 2020-21); successivamente, nell’ultima stagione, Solimeno è costantemente presente nell’undici titolare, collezionando oltre venti presenze e totalizzando sei reti.
Solimeno. Si mostra spigliato e sicuro, sin da momento in cui mette piede al Calise per porre la sua firma sul contratto. Ciro Solimeno, nonostante la giovane età, ha ben chiari desideri ed obiettivi: “Mi ha spinto ad accettare la proposta del Real Forio – sono le prime parole di Solimeno in biancoverde – il blasone della squadra. Ho sentito spesso parlare del Real Forio 2014 come di una società seria, determinata e con grande voglia di riscatto. Avrò, assieme ai miei compagni, tanto da dimostrare. Mi auguro di crescere e di migliorare quanto fatto fino adesso. Ai tifosi chiedo di starci vicini anche nei momenti difficili”.
COLPO RUBINO PER IMPREZIOSIRE IL REPARTO OFFENSIVO!
Autorevolezza e coraggio ma anche forza e vitalità. Sono alcuni dei significati associati ad una tra le pietre preziose più ambite, il rubino, e che si sposano alla perfezione anche con il nuovo acquisto del Real Forio 2014: Gerardo Rubino.
Foriano doc (27.02.1995), Gerardo è un attaccante dal fisico possente (1 m e 86 cm per 80 chili) ed in grado di reggere da solo l’intero reparto offensivo. E’ una prima punta dalla grande intelligenza, circostanza che gli permette di mutare interpretazione del ruolo a seconda delle richieste degli allenatori. Non a caso nel corso della sua carriera, abbiamo apprezzato sia il Gerardo goleador spietato negli ultimi metri, sia un Rubino più incline a giocare per la squadra, favorendo gli inserimenti dei compagni.
La carriera. Prodezze e sfortuna. E’ questa la sintesi più vicina al passato calcistico di Gerardo Rubino, il cui talento cristallino è stato frenato da qualche noia fisica che non gli ha permesso di esprimere il suo indiscutibile potenziale. Il suo percorso inizia nel Settore Giovanile dell’Entella, con la quale partecipa al campionato Berretti ed inizia a respirare l’aria della prima squadra. Col club ligure, inoltre, è vicecapocannoniere del Torneo di Viareggio 2012 -13, realizzando quattro reti, una in meno del figlio d’arte Simone Ganz. Viareggio è vetrina di prestigio e non a caso, nell’estate 2013, il telefono del bomber foriano squilla in continuazione. Ben presto arriva la proposta a cui è difficile dire di no: il Napoli Calcio del presidente De Laurentiis. In azzurro si è da poco conclusa l’era Mazzarri ed in panchina siede Rafa Benitez. Il tecnico spagnolo è da sempre attento ai giovani di qualità e anche in Campania non si smentisce: Rafa decide di aggregare in prima squadra i prospetti azzurri più interessanti, tra i quali figura Rubino, assieme a Luperto, Tutino e Lasicki. Gerardo si allena con Higuain, Callejon ed i big azzurri, crescendo notevolmente nel corso della sua esperienza azzurra. Nel 2014 è tempo di cercare una soluzione che gli permetta di giocare con continuità: dopo il ritiro con l’Entella (Serie B), Gerardo firma per la Torres, formazione militante in Serie C. L’impatto di bomber Rubino nella nuova realtà è devastante: si presenta siglando due reti (su tre gare) in Coppa Italia. Alla seconda giornata di campionato, però, il crociato cede privando Rubino anche della ormai sicura convocazione nella nazionale di Lega Pro allenata dall’ex Udinese Valerio Bertotto. La voglia di riscatto conduce Rubino a Viareggio. Anche qui parte bene, ma dopo tre mesi un inizio di pubalgia gli crea non pochi problemi. A puntare su di lui arriva, nel 2016, l’Ischia di Antonio Porta, tecnico conosciuto nel corso dell’esperienza al Napoli e che nutre grande stima per Rubino. Dopo un nuovo problema fisico (stavolta ai flessori) riportato nell’esperienza col Castrovillari, Rubino torna a splendere nella “sua” Forio, dove, dapprima con Leo in panchina poi con Impagliazzo, realizza ben tredici reti in quindici gare. Medie importanti che il neo attaccante biancoverde, dopo l’esperienza alla Puteolana (Eccellenza), conferma nel corso della sua (nuova) esperienza in gialloblù. Nel 2018, mister Monti gli affida le chiavi dell’attacco e Rubino risponde con prestazioni convincenti e trovando, soprattutto nel corso del primo anno, continuamente la via del gol. Con i gialloblù centra la promozione in Eccellenza e sfiora il doppio salto, vedendo sfumare la Serie D solo nella finale play off con la Mariglianese. Nella passata stagione ha indossato la maglia del Barano Calcio.
Rubino. La voglia di riscatto è tanta e si legge chiaramente negli occhi di Gerardo Rubino. Il bomber, in pratica, non ha mai interrotto gli allenamenti, curando la sua preparazione anche nei giorni di maggiore caldo. Ciò la dice lunga sulla determinazione e la voglia del neo attaccante biancoverde: “Con il Real Forio 2014 c’erano già stati contatti – ricorda Gerardo – dodici mesi fa, ma poi non se fece più nulla. Quest’anno tutto è iniziato con una telefonata di mister Giuseppe Monti, il quale mi ha contatto per verificare la mia disponibilità. E poi una volta incontrato il presidente Amato, persona calorosa e ricca di entusiasmo, ho avuto pochi dubbi sulla bontà del progetto biancoverde. Non a caso, ci sono voluti pochi minuti per trovare una intesa. Sono nato a Forio e ritengo che non esista cosa più bella che giocare nel luogo dove si è nati e cresciuti. Cosa mi aspetto dal prossimo campionato? Mi auguro che i tanti sacrifici compiuti dalla società siano ripagati, perché il Real Forio 2014 è una società ambiziosa e con grande voglia di fare bene. A livello personale, invece, mi auguro di trovare maggiore continuità, perché, nel passato più recente, non sempre ho potuto esprimere le mie qualità. Mi auguro, inoltre, di contribuire al raggiungimento dei risultati del gruppo. Sono abituato a dare la priorità alle esigenze della squadra”.