Il drastico e repentino crollo delle temperature avvenuto in queste ore, con una diminuzione anche di 10-15 gradi entro domenica, preoccupa i geriatri. C’è “il rischio di un colpo di coda del virus – avvertono – maggiore nelle fasce più anziane della popolazione e tra chi non ha seguito un adeguato periodo di convalescenza dopo la risoluzione dei sintomi influenzali acuti”. E’ quindi “fondamentale non abbassare la guardia ancora per qualche settimana, perché il virus può colpire a tradimento”.
“Le temperature in discesa possono influenzare la risposta immunitaria innescata dall’ingresso nel naso di batteri e virus”, afferma Francesco Landi, direttore Dipartimento Scienze dell’invecchiamento – Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma, past president della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg). “Le vie aeree – spiega – si proteggono grazie al rilascio nel muco di miliardi di minuscole sacche piene di fluido chiamate vescicole extracellulari, che circondano e attaccano gli ‘intrusi’ prima che si addentrino nell’organismo. Tuttavia, è sufficiente una riduzione di 5 gradi della temperatura interna delle mucose nasali per mettere fuori gioco e dimezzare la prima linea delle difese immunitarie che vengono messe in atto nel naso”.
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