Condannati i tre aggressori che tesero un agguato a Borrelli al San Giovanni Bosco dove furono smantellate strutture e parcheggio abusivi gestiti da un’organizzazione criminale grazie anche alle denunce del deputato allora consigliere regionale. “Dopo 4 anni e mezzo finalmente la sentenza.”
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Era il 29 agosto 2020 quando due donne ed un uomo sorpresero l’allora consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, oggi parlamentare, ed un gruppo di collaboratori mentre erano impegnati ea effettuare un sopralluogo all’esterno dell’ospedale, raccontando come era stato liberato dal parcheggio, dalla buvette e dai distributori automatici, tutti abusivi, gestiti da uomini vicini al clan Contini, coprendoli di ingiurie e pestandoli. Anche due guardie giurate che accorsero in aiuto di Borrelli furono colpite. Borrelli riportò una frattura alle ossa nasali e un trauma cranico, con prognosi di 20 giorni. Anche Gianpaolo Massaroli che si trovava con Borrelli fu malmenato.
Dopo 4 anni e mezzo è arrivata finalmente una sentenza dopo il processo in cui il deputato è stato seguito legalmente dall’avvocato Stefano Paparella. All’uomo sono stati inflitti 2 anni e mezzo di carcere, mentre alle due donne la condanna inflitta è stata di due anni e quattro mesi. Il giudice ha anche disposto una provvisionale di tremila euro.
“Ci è voluto del tempo per far partire il processo e per avere delle condanne ma alla fine sono arrivate”- commenta Borrelli che è stato assistito dall’avvocato Stefano Paparella – “E’ chiaro però che snellendo l’iter burocratico e fortificando la magistratura la giustizia sarebbe piĂą veloce e i criminali sarebbero perseguiti come meritano, si pensi ad esempio ai tanti casi finiti in prescrizione. Credo che questa sentenza debba però essere soltanto il primo passo verso la giustizia, per colpire la mala gente che infesta Napoli e per smantellare per sempre il sistema camorristico che da tempo ha messo le mani sul San Giovanni Bosco. La mia battaglia, costatami quell’aggressione e tante minacce, deve avere un senso ed un seguito e quindi mi appello alla magistratura che ringrazio per il lavoro svolto, come ringrazio i carabinieri e i due commissari della Asl Napoli 1 Forlenza e Verdoliva che hanno permesso lo smantellamento del sistema criminale nell’ospedale. Grazie alle denunce i pazienti e i familiari non devono piĂą pagare il racket del parcheggio, non devono piĂą sottostare ai soprusi degli abusivi e alle altre attivitĂ illecite messe in campo dalla criminalitĂ .”