COMUNICATO STAMPA
Il Consigliere Antonio Carannante con delega alla riqualificazione di Palazzo d’Avalos ha condiviso: “Stimolante incontro “Dalla memoria il futuro d’Europa: il ruolo della ricerca storica” stamane grazie all’Onorevole Silvia Costa.
L’incontro si è svolto su più temi. Si è parlato della riqualificazione dell’ex carcere di Santo Stefano, dove è in corso un importante intervento di recupero voluto dal Governo italiano, ma soprattutto della salvaguardia della memoria storica per costruire davvero il futuro.
I fascicoli dei detenuti confinati a Ventotene sono stati digitalizzati e presso gli Archivi storici della UE dell’Istituto Universitario di Firenze sono stati conservati i materiali di archivio più preziosi dei protagonisti dell’Unione.
Partire dalla memoria per lanciarci verso il futuro è stato da sempre il punto di partenza anche dalla nostra Amministrazione nel processo di riqualificazione dell’ex carcere.
Anche per tale motivo in questi anni abbiamo ridato luce alla storia “di palazzo reale” del Palazzo d’Avalos; far conoscere la storia di un luogo fa crescere la consapevolezza e quindi la tutela del territorio oltre che dell’identità.
Su questo fronte c’è ovviamente ancora da fare: personalmente ho avuto la certezza che l’archivio dell’ex carcere di Procida è ancora presso il Carcere Poggioreale di Napoli, e andrà recuperato. Inoltre durante l’incontro di oggi con grande piacere ci è stato confermato che è in atto un finanziamento del Ministero per il recupero dell’Archivio della famiglia D’Avalos, e dai quali uscirà un patrimonio importante e ad oggi sconosciuto per la nostra comunità.
Questo conferma che siamo sulla strada giusta mentre intanto Procida 2022 – Capitale Italiana della Cultura accelera il processo di riqualificazione di Palazzo d’Avalos anche grazie all’interessamento della Regione Campania.
Il confronto con l’esperienza dell’ex carcere di S. Stefano è appena all’inizio, vi è il reciproco impegno a creare altre occasioni di confronto.
Un percorso difficile ma stimolante. Noi ci siamo.”