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Strasburgo contro Orban, Ferrandino: “Un messaggio anche per l’Italia”



Il governo di Viktor Orban é una minaccia per lo Stato di diritto e per questo il Parlamento europeo ha deciso di inviare un segnale forte all’Ungheria. L’Aula di Strasburgo ha votato a favore dell’attivazione dell’articolo 7 dei Trattati che prevede sanzioni per quello Stato che metta in essere azioni anti-democratiche. Se il Ppe si é spaccato, con Forza Italia che ha votato contro, il gruppo S&D, di cui il Pd fa parte, é stato compatto, rendendo possibile l’approvazione della mozione con una maggioranza dei due terzi.

“Abbiamo voluto mandare un messaggio forte per sottolineare che la democrazia in Europa non é morta e che un governo, anche se eletto legittimamente, non puó assumere provvedimenti liberticidi e anti-democratici come ha fatto Orban”, spiega ad Affaritaliani.it Giosi Ferrandino, eurodeputato del Partito democratico.

Che cosa ha fatto Orban per suscitare una presa di posizione così dura del Parlamento europeo?

“L’elenco é lungo. Dalla violazione della libertá di associazione, di espressione e religiosa, fino alla mancanza di indipendenza del sistema giudiziario. Ma nel report della relatrice, l’olandese Judith Sargentini, si parla anche si corruzione, violazione della privacy e uso di fondi europei per fini privati”.

Orban ha dichiarato che questa mozione arriva dopo il suo rifiuto di accogliere i migranti dai Paesi del Sud Europa, é così?

“Le due cose non sono collegate. Certo é che l’Ungheria si é molto avvantaggiata della solidarietà europea e degli Stati che come l’Italia nel corso degli anni hanno versato nelle casse di Budapest miliardi di euro per svilupparne l’economia. Ed é triste vedere che nel momento del bisogno il governo ungherese ci ha voltato le spalle”.

Non c’é il rischio che questo voto crei una spaccatura tra l’Europa e l’Ungheria?

“Questo é stato un voto di censura nei confronti del governo ungherese, non del popolo ungherese a cui noi siamo vicini. E tuttavia non possiamo chiudere un occhio mentre in Europa uno Stato membro viola sistematicamente quei principi su cui l’Europa é fondata. Serve un messaggio forte per gli Stati con derive autoritarie”.

Compresa l’Italia?

“Il nostro Paese non é certo a livello dell’Ungheria, ma certe posizioni assunte dal vicepremier Salvini vanno in quella direzione. Se non fossimo intervenuti con l’Ungheria, chiudendo un occhio, anche altri leader politici europei, italiani compresi, si sarebbero potuti sentire legittimati ad assumere provvedimenti anti-democratici”.

Il Ppe si é spaccato sul voto, con Forza Italia contraria…

“E’ stato un voto inconcepibile che lascia perplessi. Ma soprattutto é simbolico la spaccatura tra la Lega e il Movimento 5 Stelle, con il secondo che ha votato a favore dell’articolo 7, in contrasto netto con l’alleato di governo”.

Fonte: affaritaliani.it

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