Da giorni non si trova più nelle farmacie italiane l’antibiotico più utilizzato per i malati di Covid sia a casa che in ospedale, lo Zitromax ed il generico.
A mancare – secondo quanto si apprende – sarebbe la molecola necessaria per la produzione del farmaco che viene prescritto in associazione con antiinfiammatori.
La difficoltà nel reperimento del medicinale e’ dovuta all’enorme utilizzo negli ultimi 2 mesi legato all’aumento dei contagi e probabilmente – spiegano le stesse fonti – all’accaparramento anche da parte di chi non ha contratto la malattia ma ha timore del contagio.
“L’azitromicina, e nessun antibiotico in generale, è approvato, né tantomeno raccomandato, per il trattamento del Covid”. Lo precisa l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) in una nota sottolineando che “fin dall’inizio della pandemia, Aifa ha scoraggiato fortemente l’uso dell’azitromicina per il Covid”. “La carenza attuale di azitromicina non deriva da esportazioni o altre anomalie distributive, ma dalla prescrizione del farmaco al di fuori delle indicazioni previste”.
Lo spiega in una nota l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) richiamando “tutti, prescrittori e cittadini, alla responsabilità di usare le terapie antibiotiche solo ove indicate”.
“Utilizzare gli antibiotici con attenzione e prudenza deve essere un impegno e un dovere per tutti, dai professionisti sanitari alla popolazione generale, come principale arma di contrasto al problema della resistenza agli antibiotici”. Nella sua nota l’Aifa aggiunge che “come ampiamente dimostrato da numerosi e ben condotti studi clinici pubblicati sulle migliori riviste internazionali, non vi è alcuna evidenza che l’utilizzo dell’azitromicina abbia un effetto protettivo sulla evoluzione di Covid, né in termini di riduzione della trasmissione, né dei tempi di guarigione, o della mortalità”. “Esistono evidenze chiare e inequivocabili per non utilizzare più in alcun modo azitromicina o altri antibiotici nel trattamento del Covid – continua – come chiaramente indicato da tutte le linee-guida internazionali per il trattamento dell’infezione da SarS-CoV2. L’agenzia ricorda inoltre che “gli antibiotici non sono efficaci per il trattamento di nessuna infezione virale, inclusa l’influenza stagionale”. “L’uso indiscriminato dell’azitromicina o di ogni altro antibiotico, oltre a non avere alcun fondamento scientifico, espone al duplice rischio di creare condizioni di carenza di antibiotici per i soggetti che ne abbiano effettivamente bisogno per trattare infezioni batteriche e di aumentare il rischio di sviluppo e diffusione di batteri resistenti agli antibiotici”.
Da giorni infatti non si trova più nelle farmacie italiane l’antibiotico più utilizzato per i malati di Covid sia a casa che in ospedale, lo Zitromax ed il generico. A mancare sarebbe la molecola necessaria per la produzione del farmaco che viene prescritto in associazione con antiinfiammatori. La difficoltà nel reperimento del medicinale e’ dovuta all’enorme utilizzo negli ultimi 2 mesi legato all’aumento dei contagi e probabilmente all’accaparramento anche da parte di chi non ha contratto la malattia ma ha timore del contagio. L’antibiotico Zitromax ed il generico sono usati nella terapia contro il Covid in seguito a diversi studi scientifici che ne hanno dimostrato la efficacia sia per contrastare eventuale complicanze nei malati dovute a batteri, sia con valenza di immuno modulante contro il virus Sars-Cov2.
“L’azitromicina è un antibiotico antibatterico che serve nella terapia di alcune infezioni batteriche, ma non serve a niente nella cura del Covid”. Così l’infettivologo genovese Matteo Bassetti interviene via social sul caso dell’esaurimento dello Zitromax, l’antibiotico più utilizzato per curare i malati Covid a casa e in ospedale.
“La domanda è: serve la azitromicina nella cura del Covid? C’è un dato o uno studio che dica che serve a qualcosa? Che fa guarire prima? Che riduce gli accessi in ospedale? Che riduce la mortalità? Nulla di tutto questo. Sapete a cosa serve? A produrre batteri resistenti, di cui l’Italia è piena più di ogni altro Paese europeo. Nelle infezioni virali come il Covid gli antibiotici non devono essere utilizzati, salvo in alcuni casi molto selezionati. Molto selezionati, meno del 2% del totale. Basta usare l’azitromicina e gli altri antibiotici nel covid. Non servono. Creano resistenze e poi mancano per chi ne ha veramente bisogno”. “La carenza attuale di azitromicina non deriva da esportazioni o altre anomalie distributive, ma dalla prescrizione del farmaco al di fuori delle indicazioni previste”. Lo spiega in una nota l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) richiamando “tutti, prescrittori e cittadini, alla responsabilità di usare le terapie antibiotiche solo ove indicate”. “Utilizzare gli antibiotici con attenzione e prudenza deve essere un impegno e un dovere per tutti, dai professionisti sanitari alla popolazione generale, come principale arma di contrasto al problema della resistenza agli antibiotici”.